lunedì 30 gennaio 2017

Il nostro viaggio a Capo Nord quarta parte









DA VIGNOLA A CAPO NORD IN TRE SETTIMANE

QUARTA PARTE

LUNEDI’ 31 MAGGIO STOCCOLMA – HUDIKSVALL -SUNDSVALL - HARNOSAND   KM. 426

Ed eccoci svegli, sempre di primo mattino. Abbiamo proprio dormito bene, temperatura ideale in camper e silenzio. Abbiamo ricaricato le pile e quindi Capo Nord arriviamo. In verità oggi deve essere una tappa di avvicinamento a Rovaniemi, dove c’è Babbo Natale, ma inaspettatamente scopriamo un’area sosta con un panorama incredibile, e dopo solo, si fa per dire, 426 km, decidiamo di fermarci e fare tappa ad Harnosand. Ma andiamo per gradi. La strada che percorriamo è comoda e scorrevole, ma i paesaggi che ammiriamo sono diversi da quelli affrontati nella prima parte di Svezia. Qui è tutto un susseguirsi di laghetti ed insenature pianeggianti dove il mare fiancheggia l’autostrada o addirittura ci passa sotto e ti ritrovi con acqua da entrambi le parti dell’autostrada. C’è il sole e quindi il viaggio prosegue piacevolmente. Verso le 13 la fame comincia a fare capolino, così, quasi per caso ci colpisce un paesino, (scopriremo poi che c’è anche un’area sosta per camper) e decidiamo di fermarci per il pranzo. Il paese si chiama Hudiksvall, e ci portiamo sul molo dove c’è un ampio parcheggio vuoto e così posiziono il camper parallelamente al mare e mangiamo con una bella vista. Sembrano cose banali queste, ma la sensazione che ti da il camper di poterti fermare, scegliere il panorama e mangiare è impagabile.

 Dopo aver pranzato, ripartiamo, sempre con lo stesso panorama, ma poco dopo mi viene in mente di aver letto in un diario di viaggio di un paesino, Sundsvall, che è detto il paese dei draghi, perché per le vie del centro ci sono un sacco di sculture di draghetti colorati, che faranno sicuramente la felicità dei bimbi che passano da li e devo dire che anche noi siamo incuriositi e quindi ci fermiamo. All’entrata del paese, troviamo un parcheggio su sterrato, a pagamento e ci posizioniamo, anche un po’ dubbiosi se si possa parcheggiare o no. Il pagamento del parcheggio lo effettuo con carta di credito ed è irrisorio, poche decine di centesimi per 24 H. Ci incamminiamo a piedi e subito siamo in centro, dove in effetti troviamo tutta una serie di statue di piccoli draghetti colorati e ci facciamo prendere dalla mania di footografarli e quindi ogni draghetto una foto.  








Ma il paesino non è solo draghetti, ci sono dei bei palazzi, negozi, una bella chiesa ed una fontana che spruzza zampilli di acqua da terra verso l’alto dove troviamo dei bambini che si divertono a passarci un mezzo, incuranti del fatto che si stanno bagnando completamente.


Quasi ci dispiace ripartire, ma solo perché non sappiamo ancora cosa ci apparirà sul nostro percorso. Ripartiamo quindi e non abbiamo un punto preciso per dormire, abbiamo due o tre posti che ci siamo programmati in base a dove arriveremo verso sera. La strada prosegue costeggiando il mare ed è molto scorrevole. Dopo circa 70 km di bei panorami, 
davanti a noi si palesa un ponte che sembra una cartolina. Il mare rientra profondamente verso la terra ferma, che quasi sembra un lago e la sua struttura ci lascia senza parole. Prontamente riusciamo a fargli delle foto mentre lo attraversiamo e già così siamo felici. Ma lo sguardo, proprio nel mezzo dell’attraversamento
nota sulla destra del ponte, una piccola collina da dove spuntano delle sagome bianche che con enorme stupore e poi gioia, capiamo essere dei camper. In effetti, appena finito il ponte, sulla destra, vediamo una freccia che indica la sosta camper e senza nemmeno pensarci un secondo, mettiamo la freccia a destra e saliamo su questa collinetta. Lo stupore arrivati su è immenso. Dopo nemmeno un chilometro, si apre davanti a noi una sosta camper su asfalto, ma con una vista incommensurabile. Ci sono già diversi camper parcheggiati, tutti stranieri, sono messi a muso in avanti, perché la visuale che si apre davanti a noi è, oltre al ponte, che già sarebbe una bella vista, è il mare che si spinge nell’entro terra con delle piccole isolette ed il sole alle loro spalle, che al tramonto ci regalerà una cartolina spettacolare. Ci guardiamo in faccia, e con gli occhi pieni di gioia ci abbracciamo e ci diamo un bacio o forse due o più. Il panorama è romantico, ma essere lì, con quella vistaa e così lontani da casa è un’emozione da condividere, stretti stretti. 
Son le 18,00, scendiamo dal camper, e naturalmente ci avviciniamo al bordo del parcheggio per goderci appieno il panorama. Notiamo che i componenti degli altri camper, hanno messo sedie e tavolino davanti al camper, ed in assoluta tranquillità si bevono una birra o un’ aperitivo, godendosi il tepore del sole ed il panorama. E’ un’idea che non ci lasceremo scappare, ma chiudiamo il camper e ci facciamo un giro per vedere cosa c’è oltre l’area sosta. Troviamo vari cartelli che spiegano la posizione ed il nome del ponte, c’è un’albergo, un negozietto di souvenir e un bel percorso da fare a piedi nella natura, con giochi per bimbi ed una fontana caratteristica. Insomma, non è un semplice punto sosta, ma visto il panorama, è un punto che è sfruttato dal punto di vista turistico. Torniamo al camper e decidiamo di pernottare qui, non possiamo perderci il tramonto. Quindi tiriamo fuori le sedie ed uno sgabello che ci farà da tavolino, le patatine e l’aperitivo. Ci sentiamo come se avessimo conquistato la cima di una montagna. La libertà che ci stiamo godendo, nessuna vacanza te la può dare se non il camper.






Le ore scorrono piano ed oggi non siamo particolarmente stanchi, perché non abbiamo fatto molti km. Il programma era di spingerci il più a nord possibile, ma questo posto merita di essere vissuto con calma. Restiamo a vedere il sole che si specchia nel mare fino a quando non si nasconde definitivamente dietro le montagne. Solo allora, siamo pronti per andare a dormire. C’è un discreto silenzio e non facciamo fatica ad addormentarci. Siamo molto felici, oggi è stata davvero una bella giornata. Domani il programma prevede l’arrivo a Rovaniemi, la città di Babbo Natale. Sarà un’altra di quelle soste, sentite raccontare dagli altri e che fra poco, potremmo dire: noi ci siamo stati.




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